
SPESE CONDOMINIALI: BOOM MOROSITA'

Quando non si riesce più a far fronte alle uscite a causa della crisi, tra le prime spese tagliate dalle famiglie ci sono le rate condominiali. Cosa che in effetti comporta rischi meno gravi che smettere di pagare l'affitto (pericolo sfratto) o il mutuo (pignoramento dell'immobile da parte della banca). Il condominio infatti non è un creditore privilegiato e spesso è costretto a mettersi in fila dopo gli altri.
A farne le spese sono i condomini che pagano regolarmente le rate. E anche se con l'entrata in vigore della riforma del condominio (il 18 giugno 2013) l'amministratore è obbligato a tentare di rientrare dei mancati incassi emettendo un decreto ingiuntivo nei confronti dei morosi - ma probabilmente è ancora presto per misurare gli effetti di questa misura - il fenomeno è in costante crescita.
A confermarlo sono gli allarmanti dati forniti da Confabitare (associazione di proprietari immobiliari): nel corso del 2013 in testa alla "classifica" troviamo Bologna con un +33,8% di casi di ritardo nei pagamenti condominiali, poi troviamo Roma con +33%, Napoli +32,7%, Torino +31,8%, Milano +30% , Catania +29,6%, Firenze +28%, Genova +26,5%, Cagliari +24,8%; Palermo e Bari registrano rispettivamente +23,7 % e +22,6%, mentre Padova +21,3%; in fondo alla graduatoria c'è Venezia con comunque un +19 per cento.
«Questi numeri - commentano da Confabitare - dimostrano purtroppo l'ampio diffondersi di questo fenomeno, anche se va detto, che sempre più spesso, alcuni condomini approfittavano della situazione critica, per fare i furbetti e non pagare le rate, in quanto sapevano che difficilmente potevano essere presi provvedimenti nei loro confronti. Ma dopo il 18 giugno le cose sono cambiate».